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   Cascata del Vitello D'oro
Farindola
Piazza Giuseppe Mazzocca ,1 - Tel. (0039)085823131 - E-mail: (vedi sulla mappa)
Dal centro di Farindola si segue la strada che esce da Porta della Fonte, traversa la provinciale per Montebello di Bertona e continua verso la Valle d’Angri. Chi arriva da Penne e dalla costa può seguire le indicazioni per l’area faunistica del camoscio, passando per San Quirico ed evitando il paese. Dopo aver toccato varie case la strada traversa una pineta, supera le case di Macchie da cui inizia un altro sentiero per l’area faunistica e raggiunge un viottolo chiuso da una sbarra (località Pietra di Manfrino, 640 metri). Lo spazio per parcheggiare è sufficiente per due o tre auto.
A piedi si segue il viottolo che scende a mezza costa nella pineta e raggiunge una piattaforma di osservazione sull’area faunistica. Dove il tracciato termina accanto a un tunnel dell’ENEL si scende per una gradinata di cemento, si piega a destra e di raggiunge la cascata del Vitello d’Oro. Si torna indietro per pochi metri, si scende a una piattaforma, si traversano su due ponti un canale dell’ENEL e il Tavo e si raggiunge il recinto dell’area faunistica del camoscio (615 metri). Si sale a sinistra per il sentiero segnato che dopo pochi metri lascia la recinzione per dirigersi verso Contrada Ronchetti e Farindola. Un sentierino non segnato permette di proseguire in salita accanto alla recinzione. Tra andata e ritorno si cammina per 0.30 ore. Chi preferisce una camminata più lunga deve scendere da Farindola alla Contrada Ronchetti e a San Quirico e imboccare (386 metri) il sentiero segnato che sale nel bosco, lascia a sinistra le poche case di San Giuseppe e prosegue salendo a mezza costa tra coltivi in abbandono e fitti boschi sulla destra orografica del Tavo. Un tratto in una bella pineta porta alla base del recinto, da cui si può proseguire verso l’alto accanto alla rete e verso destra fino alla cascata del Vitello d’Oro. Questo percorso richiede 1 ora all’andata e 0.45 ore al ritorno da Contrada Ronchetti. Il viottolo che scende da Farindola all’inizio del sentiero è agevole in discesa (0.15 ore) ma faticoso in salita (0.30 ore), ed è sconsigliato nelle giornate più calde.
La leggenda narra, fin dalla notte dei tempi, che ad alcune donne intente ad attingere acqua con una conca, nei pressi della cascata, all'alba del giorno di san Giovanni, apparve una piccola vitella di colore giallo-oro, da cui il nome dato al salto d'acqua. Altri studi attestano che "la vitella è solo "sentita" nei pressi della rupe, sotto la quale s'infila, rumoreggiando, l'impetuoso torrente dal quale sembrano levarsi muggiti. Più chiaro e semplice è l'appellativo "d'oro", ipotizzandosi nel fiume, sabbie o filoni auriferi" (C. Greco). La cascata del Vitello d'Oro, captata dall'acquedotto per i consumi idrici, è presente solo in alcuni periodi dell'anno, quando le piogge e lo scioglimento della neve ricaricano le falde acquifere e la portata supera quella intubata.



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